Davidia Involucrata
La magia della sfioritura
La natura riesce sempre a stupire ed incantare. A volte basta davvero poco per assistere a spettacoli, come per esempio, stare sotto un albero di Davidia Involucrata.
La Davidia Involucrata nota come Albero dei Fazzoletti, è una pianta a foglia caduca ad alto fusto originaria della Cina. Si presenta con grandi foglie a forma di cuore con margine seghettato, verde brillante nella pagina superiore e verde più chiaro in quella inferiore. A prima vista potrebbe essere confusa con la foglia del tiglio. Può raggiungere i 20 metri di altezza con portamento espanso, negli esemplari più vecchi i rami possono essere ricadenti fino ad arrivare a sfiorare terra.
La fioritura della Davidia Involucrata è generosa e meravigliosa, tanto che la pianta assume un colore bianco verdastro che la fa distinguere anche da lontano. Seppur i veri fiori sono piccoli e insignificanti il calice che li porta è formato da due brattee pendenti in posizione opposta di color bianco. La brattea di dimensioni maggiori produce esattamente ogni dettaglio delle foglie tranne il colore che è appunto bianco. Per alcuni il nome comune Albero dei Fazzoletti è proprio attribuito per le vistose brattee che somigliano a fazzoletti appesi ai rami e sembra che la pianta sia vestita di stracci. Per altri la vera magia della Davidia, strano a dirsi, ma sta proprio nella sfioritura. Le brattee nel momento del loro massimo turgore cadono a terra delicatamente con intervalli regolari e con una leggiadria tale che ricordano tanti fazzoletti bianchi, formando a terra un vero e proprio tappeto bianco per alcuni giorni.
Le bellissime brattee bianche assorbono raggi UV e attraggono insetti impollinatori. La funzione “seduttiva” delle brattee è una delle tante strategie attuate dai vegetali per la loro sopravvivenza. Inoltre, rivolte verso il basso, proteggono il polline da piogge violente.
Le brattee fanno la propria comparsa nella tarda primavera per poi mantenersi sulla pianta per tutta l’estate. I frutti compaiono invece nella stagione autunnale, quando le foglie tendono ad ingiallire.
Nel mondo anglosassone la pianta è nota anche con nomi di albero dei fantasmi (Ghost tree) o albero delle colombe (Dove tree).
Il nome latino è un tributo a Padre Armando David, il missionario francese che per primo descrisse l’albero dai meravigliosi fiori bianchi che cresceva spontaneamente nelle montagne della Cina Occidentale. Successivamente, Augustine Henry, medico irlandese appassionato di piante, individuò un secondo esemplare (anch’esso solitario) nella regione centrale di Yangtse Ichang, sempre in Cina. L’epiteto specifico involucrata deriva dal latino involucrum, racchiuso in un involucro con riferimento alla forma delle grandi brattee del fiore.
L’albero del Fazzoletti è, a tutt’oggi, una pianta poco conosciuta e diffusa, sebbene abbia tutte le potenzialità per essere un’ottima pianta ornamentale per grandi giardini o parchi pubblici, anche per via della facilità di coltivazione.
Paradossalmente nel suo paese d’origine oggi è considerata un patrimonio nazionale da proteggere con il massimo rigore.