Rampicante a foglia caduca appartenente alla famiglia delle Ranuncolaceae. Portamento eretto con sottili viticci che si attaccano a muri, graticci o pergole. Può allungarsi anche fino a 3 mt. Foglie verde scuro coperte da una sottile peluria chiara. Fiori grandi in primavera e autunno, bianchi e profumati. Predilige un terreno fertile e ben drenato.
Clematis Montana Wilsonii V13 (clematide)
Caratteristiche
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Informazioni
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I nostri consigli
Per avere una clematis ben sviluppata, rigogliosa e fiorifera, è importante fare in modo che i suoi rami godano di una buona luminosità, di luce solare diretta per almeno alcune ore al giorno. Oltre a questo, è di fondamentale importanza che la base della pianta, e l’apparato radicale, si trovino in una sorta di sottobosco, umido e ombreggiato. Porre a dimora una clematis ai piedi di un muro o di un arbusto, ci può garantire una certa ombreggiatura del terreno; per mantenerlo umido e fresco, oltre ad avere un buon terreno drenato, è buona norma ricoprire la base del fusto delicato delle clematidi con del materiale pacciamante, quale cortecce, sassolini, foglie; in questo modo si eviterà che il terreno dissecchi a causa del vento, del sole o del caldo.
Storie di Piante
Un fiore come compagno di viaggio
La pianta di Clematis Montana Wilsonii appartiene alla famiglia delle Ranuncolaceae. È un arbusto rampicante, le sue foglie color verde scuro contrastano con i candidi fiori bianchi.
Le origini della specie Clematis Montana Wilsonii non sono poi così definite, ma alcuni scritti ne attribuiscono la provenienza dall’Himalaya, paese al quale è legata da una storia che si tramanda da tempo.
La pianta di Clematis Montana Wilsonii appartiene alla famiglia delle Ranuncolaceae. È un arbusto rampicante, le sue foglie color verde scuro contrastano con i candidi fiori bianchi.
Le origini della specie Clematis Montana Wilsonii non sono poi così definite, ma alcuni scritti ne attribuiscono la provenienza dall’Himalaya, paese al quale è legata da una storia che si tramanda da tempo.
Posta tra l’India e la Cina, l’area dell’Himalaya viene identificata come una delle più naturali al mondo: gli aspri rilievi vengono costeggiati da ampie valli, con peculiarità spesso molto differenti tra loro.
Si racconta che nella Valle dello Spiti, incastonata nelle montagne vicine all’India, vivesse un artigiano, principale costruttore delle abitazioni della zona. Il territorio aspro non facilitava gli spostamenti da una valle all’altra e gli abitanti faticavano a mettersi in contatto con gli altri villaggi per reperire il necessario. Fu in quel momento che al fabbro venne un’idea: costruire dei sentieri con dei sostegni in legno, in modo da aiutare gli abitanti durante il transito da una zona ad un’altra. Fu un lavoro molto lungo che riuscì a coprire solo una piccola area. Assieme ai pali vennero piantati anche degli arbusti che crescevano nella zona, si trattava di piante di Clematis Montana Wilsonii. Le piantine crebbero, assieme all’ambizioso progetto e da allora cominciarono ad essere considerate provvidenziali da tutti i cittadini. In poco tempo finirono per diventare il simbolo del luogo, regalando luminose fioriture durante le estati, che accompagnavano gli abitanti lungo il faticoso tragitto.