Arbusto a foglia caduca appartenente alla famiglia delle Thymelaeaceae. Portamento cespuglioso ed ampio. Maggior fascino nei mesi invernali dopo che le grosse foglie verdi oblunghe, hanno lasciato il posto ai fiori. La fioritura avviene infatti sui rami spogli, tanti pon pon colorati di color giallo crema, molto profumati. Terreno fertile, ben drenato.
Edgeworthia Chrysantha Grandiflora V19 (pianta di san giuseppe)
Caratteristiche
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Informazioni
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I nostri consigli
L'Edgeworthia predilige i terreni acidi ricchi di sostanza organica. Il suolo deve essere umido ma ben drenato, una eccessiva siccità causerebbe danni alla fioritura. Viceversa anche i ristagni idrici sono pericolosi in quanto possono provocare marciumi e deperire la pianta stessa. Importante quindi annaffiare con attenzione e regolarità.
L'Edgeworthia ama i luoghi luminosi e soleggiati ma cresce bene ugualmente anche a mezz'ombra.
Tollera bene il freddo ma non i venti gelidi pertanto durante l'inverno è consigliabile coprire le radici con foglie o con telo pacciamante.
La concimazione deve avvenire due volte all'anno, in primavera e in autunno, con fertilizzanti a rilascio lento ricchi di azoto, fosforo e potassio.
La potatura non serve ma eventualmente mirata alla sola rimozione di rami secchi o per dare una forma più regolare al cespuglio.
Storie di Piante

Tanti nomi per un unico spettacolo
L'edgeworthia Chrysantha è un arbusto caducifoglia a portamento arrotondato, originario della Cina meridionale e orientale.
L'edgeworthia Chrysantha è un arbusto caducifoglia a portamento arrotondato, originario della Cina meridionale e orientale.
Prende il nome "Edgeworthia" dal botanico amatoriale di origine irlandese Michael Pakenham Edgeworth che a metà dell'800 lavorava per la Compagnia delle Indie e tanto si adoperò per il riconoscimento e la diffusione di nuove piante. Il nome "Chrysantha" deriva invece dal greco e significa "fiori d'oro".
Arbusto dal fascino algido, resistente alle malattie, dalle geometrie essenziali e dalla precoce fioritura che nel tempo, hanno fatto si gli venissero attribuiti svariati quanto curiosi nomi.
I fiori sono una delle sue caratteristiche più apprezzate vista la fioritura appariscente e precoce a fine inverno, in un periodo in cui non sono molte le piante fiorite. Viene chiamato "Bastone di San Giuseppe" (in Italia), probabilmente per la fioritura che avviene nel periodo della festa di S. Giuseppe che ricade il 19 marzo.
Il nome "Albero della carta" invece, deriva dal fatto che la corteccia di questo arbusto viene usata per la realizzazione di carta artigianale di elevata qualità; in Giappone questa pratica esiste fin dal tardo XVI secolo, ed oltre alla carta venivano con essa prodotte anche le banconote, considerate addirittura le migliori per qualità e difficoltà di falsificazione. Ad oggi, in Giappone questa pianta viene ancora usata per la produzione di carta, ma non delle banconote (per le quali si usa la canapa di Manila).
"Albero dei nodi" o più popolare "Albero della gomma" sono altri appellativi attribuiti per le caratteristiche dei rami di questo arbusto, che sono estremamente flessibili tanto che è possibile piegarli ed annodarli senza spezzarli o recar loro alcun danno.
Nel complesso si può immaginare in un giardino ancora col manto invernale, un profumatissimo dorato contorsionista, super resistente ed immune da malattie e parassiti.